ATHLANTIS - Metalmorphosis

Diamonds Prod.
Questo disco era il tesoro mancante, per la formazione ligure degli Athlantis ; era ricercato dai fan al tempo, perché questo disco venne registrato nel 2008,ma sfortunatamente non vide mai la luce. Fino ad ora; perché la meritoria Diamonds prod. ; colma questa lacuna pubblicandolo proprio questo mese, un disco finalmente riportato alla luce e giustamente. L’opener “Delian’s fool” è una power metal song deliziosa, potente e sorretta da un bel lavoro di chitarre ad opera del grande Tommy Talamanca(Sadist) e un ritornello che vi spingerà a cantarlo a piena voce; la batteria alterna tempi medi a accelerazioni speed; menzione d’onore per il singer Alessio Calandriello, dotato di una voce squillante e potente, ricca di pathos. “Battle of mind” è rocciosa, chitarre dai riffing duri, batteria compatta che alterna up tempo e speed metal, opera del grande Alessandro Bissa; e anche qui la melodia è presente che s’incastra alla perfezione con la durezza del brano; ottima prova del singer; assolo stratosferico, virtuoso che fa il paio con le tastiere ad opera sempre del bravissimo Talamanca. “Wasted love” power/prog di classe questo sfornato dai nostri; brano diretto, sorretto da ottimo lavoro di chitarre, tastiere e la parte ritmica è precisa e senza fronzoli, anche qui il chorus invoglia a cantare a squarciagola.

“Nightmare”, brano potente e aggressivo; la formula power dei nostri ha anche qualche influenza della band originaria del buon Talamanca, ovvero i Sadist, oltre che avere come ospite speciale il singer della formazione prog/death, ovvero il mitico Trevor che col suo growl alterna le melodie vocali del bravo singer della formazione power prog; un brano stupendo, ricco di melodia, durezza e gusto. “Devil’s temptation” brano power /prog”, batteria diretta, chitarre dai riff d’acciaio e vocals ricche di melodia; controtempi perfetti che spezzano la batteria in velocità. “Angel of desire” è il lento dei nostri, brano crepuscolare; ricco di pathos, melodia malinconica; grande ritornello aperto e solo da urlo che richiama un sapore alla queen. “No fear to die” riprende a correre, up tempo, power con un leggero tocco sinfonico; gusto eccelso nel cesello delle melodie; anche qui il ritornello è aperto alla melodia piena e ottimo lavoro di chitarre. “Resurrection” inizia con un delicato pianoforte prima che entrino le chitarre in armonizzazione e si trasformi in una cavalcata power/prog; anche qui la dinamicità del brano non scende di tono e precisione; perfetto incrocio di aggressività power con uso sapiente delle melodie; come ciliegina sulla torta una cover del classico dei Bee Gees “Tragedy”,che vede come ospite speciale Roberto Tiranti(Labyrinth). Un disco eccelso, che nonostante il tempo passato, non mostra nessuna ruga; anzi, è pieno, ricco di melodia e metallica passione; ottima e ultima tessera mancante del puzzle Athlantis, eccellente. 

Voto: 8,5/10 

Matteo ”Thrasher80”Mapelli